“…che voi umani…”, frase nella storia del cinema (Blade Runner) che riprendo per lo stupore suscitatomi dallo scoprire che c’è qualcuno “normale” che usa Linux.
Non è più (lo so, tutti dicono così, ma non ci credo …) un sistema operativo per i ‘Server’ o per il ‘Network Service’. Lo usa anche un tizio per la riproduzione di tracce audio di uno spettacolo teatrale amatoriale. Quindi parlo di un ‘non tecnico’. Almeno dal punto di vista informatico (e forse anche in altro, 🙂 … comunque …) . E’ vero però che trattasi di una persona abbastanza giovane. Ma nemmeno tanto. Comunque sono rimasto stupito.
La cosa, almeno per come la vedo io, ha numerosi risvolti. Uno è che il “Player Audio” del notebook non è più un applicazione di Windows. Il “Player Audio” è una cosa indipendente dal sistema operativo. Ed è una vittoria. Il secondo, ovvio, risvolto è che sui notebook gira anche (ed in genere più velocemente) anche qualcosa che è diverso da Windows. Ed è un’altra vittoria.
Lo so che queste belle cose sono di pubblico dominio. Ma non ci credo. Non credo che tutta questa diffusione di Linux sui notebook, sui desktop, sui palmari (?!?) sia così capillarmente vera. Raramente le persone con cui ho contatti non lavorativi usano Linux al di fuori dell’ufficio, ammesso che sia consentito/autorizzato/richiesto tale uso lì. Mini Split . Continua ad apparire un ripiego. Ti dicono: “Ah, Linux. No, sul mio PC non gira. Poi perderei la garanzia.” Oppure: “Ma a te ci gira Premiere?”. Come se fossero tecnici di post-produzione della Warner Bros.
La “disinformazione misculturale” informatica regna ancora sovrana sulla maggior parte della gente comune. E’ ancora un target pubblicitario di Microsoft il far credere che Windows “è” il PC: il resto è, passatemi il termine, una castrazione.
Quindi, pensate la sorpresa nel vedere tale innovazione. Come se dei tabù ancestrali d’un tratto cadessero senza motivo. Beh, certamente c’è una soddisfazione: pensare che ci sarà una persona di meno che domani mi chiamerà dicendo che il computer si è bloccato mentra navigava su Internet e chiedendomi “cosa devo fare?”