Lâutente Macintosh acquisisce il concetto di âintegrazioneâ sin da âpiccoloâ; ne beve assieme al latte.
Ma lâutente medio è stato cresciuto allâopposto di questo concetto, in un mondo in cui per avere qualcosa di più si deve cambiare, e non creare sinergie ed integrazioni.Abbiamo già accennato della âconfusione da iPodâ, di quella distorsione della comprensione che capita al neo possessore di iPod che non sia un Mac-user. (cfr. âSiamo davvero competentiâ)
Ma per quei non Mac-user neo possessori di iPhone (Grazie Babbo Natale !) si può parlare di âpanico da iPhoneâ. La canzone non cambia se si parla di iPad.
Per tutti questi nuovi possessori di questi apparati le prime ore di vita del proprio gioiello tecnologico devono essere un vero e proprio âinfernoâ, tale da farli prendere dal suddetto panico e voler correre urgentemente dal rivenditore o allâApple Store più vicino (!)
Contrariamente a qualsiasi altro âmobileâ, lâiPhone non è un cellulare con funzioni avanzate, ma è un Mac con funzioni âmobileâ e questo non è un concetto facile da digerire.
Non è facile da capire come mai dunque lâiPhone non si attiva semplicemente inserendo la scheda SIM e accendendolo. Non si capisce poi perché sia âvuotoâ di immagini e musica e suonerie musicanti (!). Non si capisce perché non carichi dalla SIM la rubrica o gli SMS come qualsiasi comune mobile. La camera integrato ha pochi âmegapixelâ (osservazioni raccolte da reali neo-possessori di iPhone). Ma soprattutto non capiscono come mai devono istallare e imparare a conoscere iTunes e il concetto di âsincronizzazioneâ. E soprattutto forse non tutti sanno che… tankless water heater . serve un computer (PC o Mac).
Ci chiediamo: ma lo avete capito lâiPhone?
Questa (forse brutale domanda) ci affiora alla bocca, ma cerchiamo di evitarla nel dialogo a due per non mortificare quei âpoveri cristiâ che vengono a noi (in quanto noi Mac-user) con la speranza di una forma di aiuto. Quality Backlinks . e non si fraintenda: stiamo parlando di una certa selezione di possibili possessori di iphone presa tra quella moltitudine di fanatici della telefonia mobile sempre alla ricerca dellâapparecchio più cool (non esenti da ricadute su simbolismi fallici evidenti).
Per maggiore chiarezza vogliamo portare alla Vostra attenzione che scrive non ha e forse non avrà mai un iPhone; non che disprezzi lo strumento tecnologico, ma semplicemente si accontenterebbe di un telefono che faccia il telefono oppure semplicemente rivedere inondate le città nuovamente di telefoni pubblici, ormai elemento raro nellâarredo urbano delle città italiane (colpa di certi monopolisti della telefonia, quelli si, che ci hanno âcostrettoâ allâuso del mobile-phone). Chi scrive ritiene che addirittura il âpc-portatileâ non sia utile tout-court, specie per chi (per professione e passione) si ritrova a lavorare tra le 10 e le 12 ore al giorno su una o più macchine server e desktop più o meno potenti, con le quali può espletare ogni attività necessaria; le restanti ore mi si lascino ad uso sonno e vita varia ed eventuale: come si vede rimane ben poco da fare in modo … âportatileâ !
Dunque non è anti-tecnologia, ma constatazione della realtà .
Credo semplicemente che uno strumento portatile, che sia un PC o un Mobile (o tutte e due insieme nel caso di uno smart-phone o iPhone) occorro a chi per professione sia sempre in giro (un âcommercialeâ, un avvocato, un tecnico on-site, o altro professionista âerranteâ), ma per chi ha una postazione di lavoro fissa, con la sua bella scrivania, il telefono e ogni altro confort, penso che il portatile rassomigli più ad uno status-symbol che ad una vera e propria necessità . Ecco il motivo per cui una forma di âmobile-computationâ non mi attira: semplicemente non saprei dove e quando sfruttarla!
Ritorniamo alla questione della competenza. Dunque non essendo un possessore di iPhone non dovrei essere una buona fonte di aiuto per i suddetti âdisperatiâ.
Eppure siamo Mac-Users, dunque conosciamo la âfilosofiaâ che è di casa a Cupertino. Ecco il punto: nuovamente si parla di filosofia. Filosofia intesa come pensiero alla base di azioni e realizzazioni umane. La Apple, dovrebbe essere noto, ha in realtà costruito non solo strumenti tecnologici, ma anche una âfilosofiaâ, un modo di vedere il mondo dellâinformatica: lâiPhone è una sua realizzazione, e quindi non è esente da quel filosofare: dunque non una ma cento volte è fondamentale conoscere e fare propria quella filosofia, pena lâincomprensione e lâincompatibilità (dellâutente) con lo strumento tecnologico che si intende usare.
Come dicevamo sulle forzature dâuso dellâiPod per non volerne accettare la filosofia costitutiva, allo stesso modo anche lâiPhone subisce questa stessa sorte: chi è tecnicamente attrezzato cerca in ogni modi di âtaroccarloâ e farlo diventare quello che non è; chi invece è digiuno di tecnologia semplicemente per qualche ora potrebbe trovarsi con un âsemplice pezzo di ferroâ (va beh!, lo sappiamo, è fatto di materiali più nobili, ma ci si passi la frase fatta).
Dei primi non vogliamo neanche parlare: può essere apprezzabile ai fini della conoscenza certa âtaroccaturaâ, ma farlo con lo scopo di far diventare lâiPhone qualcosa che non è (come un open-mobile-phone) è sciocco: semplicemente non si acquisti un iPhone !
Spendiamo invece delle parole per i secondi (anche questi forse non dovrebbero comprare un iPhone).
Quelli per cui il âtelefoninoâ è un istant-messenger, una sveglia, una lampada tascabile, un player di musica, un gioco portatile e saltuariamente un telefono, troverebbero nellâiPhone molte di queste funzioni: ma si può comprare un tale apparato per questi scopi? LâiPhone è concepito per essere un PDA completo, un dispositivo che trasferisce un ufficio in giro con voi; ma il problema è: avete un qualcosa che rassomigli ad un ufficio? Eâ questo il nocciolo della questione: un PDA è una naturale estensione del desktop di un ufficio: per usare un PDA rubrica, agenda, documenti, email devono essere âsincronizzatiâ (trasferire gli aggiornamenti dal desktop al PDA o viceversa) prima di poter allontanarsi dal desktop. Si parte con le informazioni aggiornate, si portano con se, si usano, modificano, e poi la sera al ritorno si sincronizza nuovamente il desktop, e in questo si sfrutta il tempo per ricaricare la batteria del PDA.
Con questo ciclo di vita tipico, la questione del tempo di durata della batteria (imputata allâiPhone da molti abituati ai normali mobile) è futile. Un PDA non deve stare lontano dal proprio desktop di riferimento giorni o settimane: ed in quel momento si rifornisce (e rifornisce) di dati e di energia.
LâiPhone non è un âmelafoninoâ o un âcellulareâ che dir si voglia: è un computer mobile di natura âtascabileâ.
La questione della sincronizzare è concettualmente complicato per taluni, ma certamente è praticamente ardua per moltissimi possessori di iPhone che siano utenti Windows: qualsiasi sia la versione del sistema in possesso non esiste un programma capace di sincronizzare rubrica, email, agenda con chicchessia apparecchio, ovvero non esistono proprio programmi per gestire queste informazioni. Ma certo, il programma è Microsoft Outlook Express o affini, ma tutti di natura commerciale e dunque a pagamento. Allora il passo successivo è il âtaroccamentoâ di tali software, con lo scarico illegale da qualche peer-to-peer per colmare il gap.
E badate bene, questo è necessario anche per chi semplicemente voglia migrare la propria agenda dal vecchio mobile allâiPhone.
E siamo allâassurdo di dover pagare una somma non indifferente per lâapparato e poi cercare di fari i furbi âtaroccandoâ tutto il software che in realtà è necessario, e per cosa? Per usare iPhone come un comunissimo âtelefono cellulareâ, perché tale sarà la fine dopo magari una breve âubriacaturaâ data dalla spasmodica ricerca di âprogramminiâ e âgiochiniâ da usare sullâiPhone (flauti o pianole virtuali, palle di vetro con neve virtuale, ecc). Non è meglio comprare un comunissimo vecchio Nokia a â¬60 ?
La scelta di Apple di usare iTunes (in continuità con lâiPod) quale centro di gestione dellâiPhone è forse opinabile per un possessore di un Mac (nellâambito dellâorganizzazione dei software di OSX), ma è certamente commercialmente e strategicamente opportuna per concentrare lo sviluppo sullâunico software multipiattaforma concepito da Cupertino (assieme a Safari) per la gestione di sui dispositivi mobile (vedi iPod).
Forse dunque questa volta non parliamo di competenza tecnologica.
Forse si parla di competenza filosofica, forse si parla di compatibilità ideale.
Saremo forse “schiavi” del “Dittatore di Cupertino”, … ma viviamo tanto tranquillamente, senza stress e affanni !!!
Andrea