Siamo davvero competenti ?

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Ci sono vari modi per descrivere un utente Mac: entusiasta, consapevole, competente.

Spesso questi aggettivi nascondono anche il livello di conoscenza del mondo Mac.

L’entusiasta spazia dal godimento dei benefici del suo essere utente Mac alla ortodossia finanche alla “guerra santa”.

Il consapevole cerca una via di comprensione ai perché del suo entusiasmo (anche lui lo è, tutti gli utenti Mac in fondo lo sono), informandosi nel circuito classico di informazioni, a partire dalle pagine “per l’utente” di apple.com, fino a fanzine varie ed eventuali. I motivi del suo entusiasmo sono a volte “drogati” da testi utilizzati come vettore di informazione pubblicitaria la cui fonte è Apple stessa, che, ottimamente ed efficientemente, utilizza tutti gli strumenti di marketing oggi a disposizione. Ma questa consapevolezza è poco profonda, è più uno spot pubblicitario imparato a memoria, eventualmente anche condiviso, ma poche volte frutto di un percorso critico autonomo. Questo non vuol dire che si sia offuscati da realtà diverse da quel che sono: Apple dice dei suoi prodotti cose che in “soldoni” sono cose vere, dunque non si sta criticando la veridicità del messaggio. Semmai la qualità.

Quello che il marketing non può stimolare è quella consapevolezza corroborata da informazioni tecniche che nessuno spot pubblicitario potrà mai veicolare.

E’ qui che si distingue l’esistenza di un altro fenotipo di utente Mac: il competente.

Il competente è un tecnico, ma un tecnico non ideologico, né prevenuto. Il competente basa il suo entusiasmo sulla convalida delle ipotesi “promozionali” con evidenze quotidiane e nella ricerca di relazioni con altre realtà.

Il competente cerca di capire cosa sia alla base di nomi commerciali quali quelli apposti da Apple a strumenti offerto da un Mac. Non basta al competente sapere di una tecnologia denominata Bonjour, o di un programma denominato Safari, o ancora di una altra rassicurante nome di “Condivisione Web” per una qualche tecnologia correlata ad Internet.

Il competente vuole sapere, cerca, e spesso sa quali siano le tecnologie che animano questi nomi. Il competente sa che queste tecnologie che animano dal di dentro il suo Mac spesso sono presenti anche nel mondo esterno, con nomi diversi, spesso meno rassicuranti, spesse altre volte criptici. Sono tecnologie che nascono da Apple e si propagano ad altre realtà o, inversamente, nascono dal di fuori di Apple che ne rende una giusta (o furba) sintesi nel costruire il suo Mac.

Si è letto molto sulle politiche di distribuzione software per altre piattaforme di Apple: iTunes per Windows è una realtà da molto tempo, una necessità finanche per possessori di iPod tra i winusers. Safari è approdato a windows relativamente da poco. In entrambi i casi è assai evidente il tentativo di evangelizzazione da parte di Apple ai suoi canoni (estetici e tecnologici).

La mia esperienza mi insegna però che l’utente windows “medio” è completamente refrattario a questi tentativi, soprattutto per incapacità di comprendere. Mi si permetta una iperbole: uno abituato ad usare la scure per tagliare uno spago, difficilmente capirà l’utilità e la praticità di un coltellino svizzero. Il gap culturale è grande.

Ho visto utenti windows possessori di iPod letteralmente impazzire nell’uso di iTunes e i concetti di libreria, playlist e sincronizzazione: abituati a carica come usbdisk altri lettori musicali, non riuscivano a concepire l’utilizzo e l’utilità di un gestore unificato quale iTunes. E in conseguenza di questa incomprensione o incomprensibilità a loro sono accaduti più di un incidente durante loro maldestri approcci alla sincronizzazione degli iPod. Il risultato (ecco ancora il gap culturale) non è mai stato la constatazione di una loro incapacità di comprensione, ma è sempre stato il rifiuto di iTunes come strumento quotidiano e la ricerca di soluzioni “tarocche”.

Esisterebbe invero tutto un “mercato” libero, una “audience” per sua natura capace di affrontare e comprendere tematiche innovative riguardanti interfaccia utente, applicazioni, tecnologie, ecc.

E’ l’utenza linux. Ma a questo Apple non guarda. Non lo considera mercato.

Questo è un paradosso. MacOSX deve, e dico deve, moltissime delle sue caratteristiche e tecnologie al mondo linux, al mondo GNU in particolare.

L’utente Mac competente sa bene che l’applicazione “Terminale” è una finestra sul mondo BSD di MacOSX che passa per un tool chiamato GNU BASH. L’utente Mac competente sa benissimo che la “Condivisione Web” passa per l’attivazione di una istanza stand-alone del celeberrimo e diffusissimo server web (httpd) Apache, nato nel mondo linux e divenuto uno dei più utilizzati server web su internet.

L’utente Mac competente sa che XCode si basa per la fase di generazione codice (compilazione) di gcc, ove la G sta inequivocabilmente a dire GNU: gcc è il compilatore open source di GNU utilizzato nel mondo linux.

L’utente Mac competente sa (o dovrebbe sapere) che Safari si basa sul framework WebKit. Ebbene scopro da poco che WebKit è una tecnologia open source usata nel mondo linux (vedi The Web Kit Open Source Project), in particolare nella costruzione di Konqueror, il file manager e web browser del desktop KDE di linux. E dire che Konqueror l’ho anche usato spesso: anche in questo caso in modo consapevole, ma colpevolmente incompetente.

I punti di contatto tra il Mondo Mac ed il Mondo Linux dunque aumentano, almeno nella nostra percezione e comprensione, ogni giorno di più da quando iLinux esiste: forse questi due mondi sono più vicini di quanto abbiamo immaginato all’inizio, ignorando tante cose.

Se questa vicinanza è così stretta, come mai Apple stenta a dimostrarla aprendo uno spiraglio a quanti vorrebbero qualcosa di più concreto, magari semplicemente usare il suo iPod con iTunes sul suo PC in ambiente Linux anziché essere costretti a usare XP o altro.

Ok capisco iTunes, che probabilmente zeppo di retaggi del tempo classic/carbon ha qualche problema di adattamento diretto, ma perché Apple non prova a rilasciare una versione di Safari per Linux visto che il motore che ne è alla base è il medesimo ?

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